- Nov 7, 2025
The Devil at Work: Shifting the Story from Pride to Paralysis
- Cosiamo (Peter) Bavuso
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The Devil doesn’t need chaos to win. He just needs stillness, good people who no longer believe their movement matters. And in Italy today, his most insidious work isn’t in corruption or crime…it’s in paralysis. He convinces us that nostalgia is enough, that remembering the past replaces rebuilding the future, that waving a flag can take the place of holding a hand.
The Devil’s Three Weapons in Italy Today
Hopelessness Disguised as Economics: The wages may be low, but the greater poverty is in imagination. Generations have been taught that their dreams are luxuries. The young settle for survival work; the elders retreat to memory. This is how the Devil at Work extinguishes vocation, by convincing us that vision doesn’t pay the bills.
Mismatch Between Talent and Opportunity: The data tell the same story that the piazzas whisper: people’s gifts no longer find their place, what we see is new bars, non-stop alcohol consumption, and an increase in drug use…
The analytical thinkers who could fix systems are pouring wine in the off-season.
The empathetic leaders who could rebuild communities are carrying plates in restaurants when the tour busses arrive.
The conceptual dreamers are told to “stay realistic.”
And the structural minds who crave order are left managing chaos.
Italy is brimming with talent but misaligned talent becomes despair.
Cultural Decline Masquerading as Progress: Every emigrant leaves behind more than a job. They leave behind dialects, stories, and sacred ways of gathering. But when those who leave stop teaching what they carried, identity thins to tourism. The Devil at Work doesn’t destroy culture overnight,he erodes it one forgotten recipe, one unspoken prayer, one unshared song at a time.
But There’s Still a Way Out, If We Dare to Intervene
UMANIAMO was born in that daring, born from the conviction that we are human together, or not at all. We were never called to preserve a museum of memories. We were called to build living bridges, between past and present, between Italy and her diaspora, between faith and action. The time for nostalgia has passed. This is the time to go D.E.E.P.E.R.
The D.E.E.P.E.R. Way Forward
Details: Rebuild with precision and care. Teach the practical skills that strengthen local economies.
Evidence: Use data to design sustainable programs, not just beautiful speeches.
Empathy: Restore human connection where algorithms and automation have replaced relationship.
Prospective: Reignite imagination. Help youth see beyond the horizon of survival.
Execution: Act, not talk. Every act of kindness is a blow against apathy.
Reflection: Return often to discernment, ensuring that each action serves the common good.
The D.E.E.P.E.R. framework calls us not only to think differently, but to live covenantally, to embody the Six Promises of the New Leadership Covenant in every mission, every gathering, every act of service.
🌿 The Six Promises in Action
Care for the Whole Person: Nourish the body, the mind, and the spirit. Build relationships and approaches that start with strengths and that treat dignity, not just data.
Empower Individuals for a Greater Purpose: Help people rediscover their strengths, not just their jobs.
Integrate Faith and Science: Unite heart and reason. Let theology and technology walk together.
Encourage Reflection and Discernment: Create spaces for silence, clarity, and spiritual alignment before action.
Value Every Act of Service: Honor the smallest contribution as sacred, every shared meal, every lesson taught, every story passed on.
Invite Continuous Growth: Inspire lifelong learning; help each community evolve without losing its soul.
These aren’t theories, they are a New Leadership Covenant that replaces paralysis with purpose.
UMANIAMO: From Romanticism to Responsibility
UMANIAMO is not another nonprofit or association. It’s more than idea, it’s a renaissance to rekindle the soul of human collaboration. Through mission trips, cultural exchanges, and strengths-based community development, we reverse the tide of separation, one person, one town, one act of love at a time. We are not tourists of our heritage; we are pilgrims, disciples, and builders of a shared human future. If we collaborate, we can turn the tide of the Devil at Work, transforming pride into participation, nostalgia into neighborliness, and paralysis into pilgrimage.
Candle Not the Eulogy
Italy, the U.S., and the world do not need more spectators. What we need are servant-builders: steady hands, curious minds, and courageous hearts. If the Devil at Work thrives in separation, then the Spirit at Work is born in solidarity.
So let’s go back, not backward in time, but back together. Because in the end, we are human together or not at all.
By Cosiamo
President and Co-Founder, UMANIAMOⓇ and Rediscover UⓇ
President, OSDIA Grand Lodge of West Virginia
Il Diavolo al Lavoro: futuri che svaniscono nella terra dei nostri antenati
L'esodo dei giovani italiani, menti in disaccordo e la crisi che non vogliamo ammettere
Una riflessione speciale per OSDIA di Cosiamo
“Il diavolo non ha bisogno di distruggere l'Italia, gli basta che lei si arrenda”.
In passato, l'emigrazione italiana era una storia di speranza di famiglie che salivano a bordo delle navi, lasciandosi alle spalle la povertà nella speranza di costruire qualcosa di meglio in America. Oggi si sta verificando un'altra emigrazione, ma è più silenziosa. Niente striscioni, niente Ellis Island. Solo rassegnazione. Solo disillusione. Solo futuri che scompaiono.
Nel 2024, l'Italia ha perso 156.000 cittadini, la perdita più alta in un solo anno in oltre due decenni. Ma questa volta non sono i poveri o i disperati ad andarsene. Sono gli ingegneri. I medici. I creativi. I costruttori. È il futuro.
L'opera del Diavolo al Lavoro, che sposta la storia dall'orgoglio alla paralisi
L'Italia non è sotto i bombardamenti. Non sta bruciando. Sta sanguinando lentamente, sistematicamente e spiritualmente. Il tasso di natalità sta crollando. I posti di lavoro sono instabili, gli alloggi sono inaccessibili e la speranza scarseggia. E per molti giovani italiani, specialmente quelli del Sud, il messaggio è chiaro:
“Se hai idee, se vuoi di più, cerca pascoli più verdi altrove”.
Una città piena di creativi senza un posto dove costruire
In un recente caso di studio su una città turistica del Sud Italia, i profili Emergenetics hanno mostrato una notevole abbondanza di pensatori concettuali e sociali: visionari, collaboratori, sognatori, costruttori di idee.
L'83% era orientato al concettuale
Il 69% era orientato al sociale
Solo il 30% mostrava una preferenza per il pensiero strutturale
Non si tratta di menti pigre. Si tratta di menti espansive, agili, orientate agli obiettivi. Ma il Diavolo al Lavoro sa che quando si accoppiano menti visionarie con lavori ripetitivi e stagionali, la disperazione si insinua rapidamente. È come dare un martello a un violinista.
E nelle mani del Diavolo al Lavoro, l'inadeguatezza diventa scoraggiamento. Lo scoraggiamento diventa migrazione. E la migrazione diventa cancellazione.
Il Sud si sta svuotando. E così anche l'anima.
Il giovane della Basilicata lo ha espresso al meglio:
“Qui tutto ruota intorno alla sopravvivenza quotidiana. Se hai delle idee, ti viene detto di andartene. Quindi lo farò”.
Non si tratta solo di una decisione professionale. Si tratta di una crisi culturale. Il Diavolo al Lavoro vince non quando le persone sono povere, ma quando viene loro detto che i loro talenti non contano. E quando le città del Sud si svuotano, si perde qualcosa di più profondo della popolazione. Si perde il ritmo del dialetto, il battito del cuore della piazza, i rituali sacri delle feste patronali e del cibo lento, e la musica tramandata dalla tradizione.
Una newsletter dei disincantati
Un mio amico gestisce ItalyToUSA.com, un v-log e una newsletter che aiutano gli italiani a trasferirsi all'estero. È un giovane di Bologna che ora vive in Texas, e la sua piattaforma ha oltre 5.000 iscritti in Italia, molti dei quali adolescenti. Non scrivono poesie. Chiedono moduli per il visto. Non sognano di cambiare l'Italia, sognano di fuggirla. Quella che una volta era un'avventura per necessità è ora un piano di fuga calcolato, scritto da diciassettenni che non hanno nemmeno sostenuto la maturità.
🔥 Il Diavolo al Lavoro: spostare la storia dall'orgoglio alla paralisi
Il Diavolo al Lavoro non ha bisogno del caos per vincere. Ha solo bisogno di immobilismo, di brave persone che non credono più che le loro azioni abbiano importanza. E nell'Italia di oggi, la sua opera più insidiosa non è nella corruzione o nella criminalità... è nella paralisi. Ci convince che la nostalgia è sufficiente, che ricordare il passato sostituisce la ricostruzione del futuro, che sventolare una bandiera può sostituire il tenersi per mano.
Le tre armi del diavolo nell'Italia di oggi
La disperazione mascherata da economia: gli stipendi possono essere bassi, ma la povertà più grande è nell'immaginazione. A generazioni intere è stato insegnato che i loro sogni sono un lusso. I giovani si accontentano di lavori di sopravvivenza; gli anziani si rifugiano nei ricordi. È così che il diavolo all'opera spegne la vocazione, convincendoci che la visione non paga le bollette.
Disallineamento tra talento e opportunità: i dati raccontano la stessa storia che sussurrano le piazze: i talenti delle persone non trovano più il loro posto, ciò che vediamo sono nuovi bar, consumo incessante di alcol e aumento dell'uso di droghe...
I pensatori analitici che potrebbero sistemare i sistemi versano vino fuori stagione.
I leader empatici che potrebbero ricostruire le comunità portano i piatti nei ristoranti quando arrivano gli autobus turistici.
Ai sognatori concettuali viene detto di “rimanere realistici”.
E le menti strutturali che bramano l'ordine sono lasciate a gestire il caos.
L'Italia è ricca di talenti, ma i talenti disallineati diventano disperazione.
Declino culturale mascherato da progresso: ogni emigrante lascia dietro di sé più di un lavoro. Lascia dietro di sé dialetti, storie e modi sacri di riunirsi. Ma quando coloro che se ne vanno smettono di insegnare ciò che portavano con sé, l'identità si assottiglia fino a diventare turismo. Il diavolo all'opera non distrugge la cultura dall'oggi al domani, ma la erode una ricetta dimenticata, una preghiera non detta, una canzone non condivisa alla volta.
Ma c'è ancora una via d'uscita, se osiamo intervenire
UMANIAMO è nata da quell'audacia, dalla convinzione che siamo umani insieme o non lo siamo affatto. Non siamo mai stati chiamati a preservare un museo di ricordi. Siamo stati chiamati a costruire ponti viventi tra passato e presente, tra l'Italia e la sua diaspora, tra fede e azione. Il tempo della nostalgia è finito. È il momento di andare D.E.E.P.E.R.
La via D.E.E.P.E.R.
Dettagli: Ricostruire con precisione e cura. Insegnare le competenze pratiche che rafforzano le economie locali.
Evidenza: Utilizzare i dati per progettare programmi sostenibili, non solo bei discorsi.
Empatia: Ripristinare il legame umano laddove algoritmi e automazione hanno sostituito le relazioni.
Prospettiva: Riaccendere l'immaginazione. Aiutare i giovani a vedere oltre l'orizzonte della sopravvivenza.
Esecuzione: Agire, non parlare. Ogni atto di gentilezza è un colpo contro l'apatia.
Riflessione: Ritornare spesso al discernimento, assicurandosi che ogni azione serva al bene comune.
Il quadro D.E.E.P.E.R. ci invita non solo a pensare in modo diverso, ma a vivere in modo fedele, a incarnare le Sei Promesse del Nuovo Patto di Leadership in ogni missione, ogni incontro, ogni atto di servizio.
🌿 Le Sei Promesse in azione
Prendersi cura della persona nella sua interezza: nutrire il corpo, la mente e lo spirito. Costruire relazioni e approcci che partono dai punti di forza e trattano la dignità, non solo i dati.
Dare potere agli individui per uno scopo più grande: aiutare le persone a riscoprire i propri punti di forza, non solo il proprio lavoro.
Integrare fede e scienza: unire cuore e ragione. Lasciare che teologia e tecnologia camminino insieme.
Incoraggiare la riflessione e il discernimento: creare spazi di silenzio, chiarezza e allineamento spirituale prima dell'azione.
Valorizzare ogni atto di servizio: onorare come sacro il più piccolo contributo, ogni pasto condiviso, ogni lezione insegnata, ogni storia tramandata.
Incoraggiare la crescita continua: ispirare l'apprendimento permanente; aiutare ogni comunità a evolversi senza perdere la propria anima.
Queste non sono teorie, sono la Nuova Alleanza di Leadership che sostituisce la paralisi con uno scopo.
UMANIAMO: dal romanticismo alla responsabilità
UMANIAMO non è un'altra organizzazione no profit o associazione. È più di un'idea, è una rinascita per riaccendere l'anima della collaborazione umana. Attraverso viaggi missionari, scambi culturali e lo sviluppo di comunità basate sui punti di forza, invertiamo la tendenza alla separazione, una persona, una città, un atto d'amore alla volta. Non siamo turisti del nostro patrimonio; siamo pellegrini, discepoli e costruttori di un futuro umano condiviso. Se collaboriamo, possiamo invertire la tendenza del Diavolo all'opera, trasformando l'orgoglio in partecipazione, la nostalgia in vicinato e la paralisi in pellegrinaggio.
Candela, non elogio funebre
L'Italia, gli Stati Uniti e il mondo non hanno bisogno di altri spettatori. Ciò di cui abbiamo bisogno sono costruttori-servitori: mani ferme, menti curiose e cuori coraggiosi. Se il Diavolo a Lavoro prospera nella separazione, allora lo Spirito all'opera nasce nella solidarietà.
Quindi torniamo indietro, non nel tempo, ma insieme. Perché alla fine, siamo umani insieme o non lo siamo affatto.
Di Cosiamo
Presidente e cofondatore, UMANIAMOⓇ e Rediscover UⓇ
Presidente, OSDIA Grand Lodge of West Virginia